Al giorno d’oggi, e soprattutto in vista dell’estate, si sente tanto parlare di dieta chetogenica, ma questa tipologia di dieta consente davvero un dimagrimento così veloce?
Scopriamolo insieme alla Dott.ssa Adriana Carotenuto, Biologa Nutrizionista, Dottore in Scienze della Nutrizione Umana.
La dieta chetogenica normoproteica VLCKD, è in grado di favorire un dimagrimento localizzato nelle zone da trattare, quindi, nel caso delle donne nelle zone dei glutei fianchi nella regione femorale, e in quella addominale negli uomini. Inoltre, può essere di grande aiuto anche nella fase pre e menopausale dove si assiste ad un sovvertimento ormonale e la donna passa da una conformazione a pera a quella a mela, vedendo comparire quella “brutta pancetta”; è proprio per questo che viene anche chiamata “liposuzione alimentare”.
La dieta chetogenica, inoltre, è ormai ampiamente dimostrato in letteratura che ha un azione preventiva e/o curativa nei confronti di diverse patologie come il diabete di tipo 2, l’ipertensione, le malattie cardiovascolari, l’epilessia, l’emicrania recidivante, l’obesità, la PCOS…
Nella dieta chetogenica di tipo VLCKD, come ampiamente spiegato in precedenti articoli, prevede un’assunzione quasi esclusiva di proteine, con un apporto proteico nella norma, che obbliga l’organismo ad utilizzare le proprie riserve energetiche. Il ridotto apporto di carboidrati, (minore di 40gr/die) porta il metabolismo in uno stato di chetosi, stato in cui il corpo utilizza i grassi endogeni (cioè, quelli sulla pancetta e localizzati) come substrato energetico. Avviene, quindi, un cambiamento del metabolismo tale per cui il nostro corpo si trasforma in una vera e propria macchina brucia grassi.
Attenzione, però, a non confondere la VLCKD con le diete iperproteiche, contraddistinte da quantità eccessive e imprecise di proteine ed una scarsa attenzione alla qualità degli aminoacidi.
Dottoressa, è un percorso che si può fare in autonomia?
E’ assolutamente sconsigliato un fai da te in questo tipo di dieta poiché ci sono delle controindicazioni assolute in presenza di alcune patologie, come insufficienza renale ed epatica cronica, gravidanza e allattamento, cure cortisoniche in corso.. per cui necessita di una valutazione clinica ed una specifica integrazione nutrizionale che solo un medico o nutrizionista esperto possono offrire.
Al termine della dieta, si recuperano i chili persi quando si ricomincia un’alimentazione normale?
E’ necessario dopo aver raggiunto i propri obiettivi di perdita di peso attraverso la chetosi, seguire delle indicazioni alimentari specifiche e una reintroduzione graduale dei carboidrati, privilegiando prima quelli a basso indice glicemico come quelli presenti nei cereali integrali, in alcuni tipi di frutta e nella verdura, ed è cruciale non tornare alle vecchie abitudini da un giorno all’altro. Solo in questo modo è possibile mantenere sotto controllo i livelli di zuccheri nel sangue. Importante, inoltre, è mantenere il controllo delle porzioni. È altresì necessario monitorare regolarmente il proprio peso e adottare eventualmente misure correttive.
La transizione è una fase molto delicata perché implica il trovare l’equilibrio giusto tra i macronutrienti, cioè proteine, carboidrati e grassi e gestire l’apporto calorico in modo adeguato.
Le proteine, poi, svolgono un ruolo essenziale nella fase di mantenimento. È necessario assicurarsi di ottenere un adeguato apporto proteico da fonti magre come carne, pesce, uova e latticini, che può aiutare a preservare la massa muscolare e favorire un senso di sazietà duraturo.
Dottoressa, in vista dell’estate, una dieta a pochi giorni delle vacanze è sconsigliata?
No, non è sconsigliata. Possiamo prepararci alle vacanze con 15/21 giorni dieta cheto ma sarà molto importante arrivare poi alle ferie, dopo aver reintrodotto lentamente i carboidrati ed aver affrontato almeno per i 10 precedenti la fase di transizione e reintroduzione altrimenti, altrimenti il rischio è quello di avere un rebaund glicidico e di rimettere in pochi giorni tutti i kg persi.
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