Molte volte ci è capitato di leggere e sentir parlare di effetti collaterali delle diete chetogeniche e della loro possibile “pericolosità”, ma grazie agli articoli di questo blog stiamo approfondendo l’argomento e stiamo sfatando una serie di miti legati a questa dieta. Come ricordiamo sempre, la VLCKD (Very Low Calorie Ketogenic Diet) non è una dieta iperproteica e non è una dieta pericolosa, se seguita sotto stretto controllo medico può portare invece grandi benefici per i pazienti. Come per tutte le terapie, la Dieta Chetogenica presenta alcuni effetti collaterali, ma tutti perfettamente gestibili. Scopriamo allora quali sono.
Il primo effetto collaterale, il più frequente, è sicuramente l’alitosi. Questo fenomeno è in realtà diretta conseguenza del funzionamento della dieta e si verifica quando l’organismo entra in chetosi e smaltisce i cosiddetti corpi chetonici attraverso le vie aeree. Malgrado il risultato sgradevole, va visto in maniera positiva perché segnala l’inizio del meccanismo della chetosi, diventando facilmente gestibile grazie all’utilizzo di mentine senza zucchero. Questo è in assoluto l’effetto collaterale più frequente ma anche il meno fastidioso, da poter tranquillamente tenere sotto controllo.
La stipsi è un altro effetto collaterale della dieta chetogenica e si verifica soprattutto in persone abituate ad assumere molti grassi e un volume molto grande dell’introito degli alimenti. Nel fare una dieta, automaticamente si riduce l’assorbimento quantitativo del cibo, così come si riducono anche grassi e lipidi, rallentando automaticamente il transito intestinale. Anche questo effetto, se gestito bene, non si rivela problematico se si ha l’accortezza di arricchire l’alimentazione con fibre e con integratori o prediligendo verdure ipoglucidiche; dopo un po’ il transito si regolarizza, ma in casi estremi sono consigliati i lassativi osmotici che non contengano zuccheri.
Altro effetto collaterale che si verifica nei primi giorni di chetosi è la cefalea, che però può essere legata alla diminuzione dell’assunzione di carboidrati come forma energetica nel frattempo che l’organismo, dopo la produzione dei corpi chetonici, passa a questa forma energetica. Un effetto anche questo transitorio, che ben gestito può scomparire.
Sono quelli citati dunque gli effetti collaterali della Dieta Chetogenica, ma talvolta sentiamo parlare anche di altri effetti collaterali, che analizzati in maniera più approfondita si capisce essere legati ad una cattiva gestione della dieta. Crampi e spossatezza si possono presentare ma costituiscono una conseguenza della non corretta supplementazione di vitamine ed oligoelementi, come ad esempio il potassio. Nella Dieta Chetogenica è fondamentale l’apporto di vitamine essendo ingente la perdita di sali minerali, i quali devono essere reintegrati, così come l’acqua. L’aspetto dell’idratazione è infatti fondamentale, visto l’aumento della diuresi soprattutto nella prima fase della dieta.
Molte volte quindi problematiche come crampi, stanchezza e cefalea in fase tardiva della dieta, possono essere legati ad una scorretta “autogestione” da parte del paziente e non derivano dalla Dieta Chetogenica in sé. Non dimentichiamo mai che questa dieta deve essere prescritta da uno specialista, il quale deve seguire una serie di parametri con rigore e metodo.
Solo questa è la strada per ottenere benefici dalla Dieta Chetogenica VLCKD con la presenza di pochi ma tollerabili effetti collaterali, come quelli sopra menzionati.