La dieta di mantenimento deve essere normocalorica ed equilibrata.
La sua composizione rispetta tutti i criteri di una buona e sana alimentazione e, poiché va seguita per un tempo indeterminato, l’accuratezza con la quale il professionista la compone DEVE essere addirittura maggiore rispetto a quella con cui redige le periodiche diete ipocaloriche o ipercaloriche.
Innanzitutto, la dieta di mantenimento apporta un quantitativo di energia sufficiente a garantire lo stato di eunutrizione, e rispetta i fabbisogni organici imposti dalle attività quotidiane sia fisiche che mentali. La ripartizione calorica nella giornata ottempera pienamente a tutte le necessità individuali ma senza eccedere con l’energia complessiva; generalmente si differenzia in 5 pasti, dei quali 3 principali (colazione 15% dell’energia TOT, pranzo 40% dell’energia TOT e cena 35% dell’energia TOT) e 2 secondari o complementari (2 spuntini da 5% dell’energia TOT).
Dal punto di vista nutrizionale, la dieta di mantenimento va organizzata tenendo sotto controllo soprattutto quei macro e microelementi più frequentemente oggetto di alterazione nella dieta.
Importante, sempre, tenere conto delle esigenze del singolo paziente, soprattutto per tutti coloro che hanno intere giornate fuori casa. Si rende infatti indispensabile, molto spesso un pranzo che sia veloce, nutriente e abbia il giusto apporto di proteine, in modo da non arrivare troppo affamati la sera.
Potete chiedere aiuto ad un alimento sostitutivo Kalibra, anche durante questa fase.
Ad esempio un panino o una piadina con una verdura di stagione o una con una/due fettine di bresaola ed insalata.
Spesso vi succede anche, che, a fine giornata, dopo cena, quando finalmente arriva un momento di relax viene quella voglia di “qualcosa di dolce”. Qui ancora una volta potete chiedere aiuto ad un prodotto dolce low carb e ricco di proteine come un budino al cioccolato o un pancake Kalibra.
Ricordatevi sempre che la fase del mantenimento del peso è quella più importante e quella più delicata.