Dr. Vincenti, ci spiega qual è la differenza tra la dieta VLCD e le “famose” diete iperproteiche che vanno tanto di moda ma che, si dice, siano pericolose per i reni e forse per la salute?
“La differenza tra la dieta VLCD e la dieta iperproteica tanto di moda negli ultimi anni, risiede semplicemente nell’apporto proteico: la dieta chetogenica è normo proteica mentre la dieta iperproteica lascia la scelta del pasto libero e affida la quantità proteica al libero arbitrio del soggetto. Sono stati effettuati diversi studi e si è scoperto che una delle diete più osannate, la “dieta Dukan”, risulta essere quella con il maggiore apporto proteico, addirittura di 3 grammi per kilo di peso corporeo (i valori indicati dalle linee guida parlano di circa 1 – 1,5 gr di proteine per Kilo di peso corporeo ndr).
Qual è il valore che distingue una dieta normo proteica da una dieta iperproteica? Quali sono i valori che i reni “tollerano”?
Da un punto di vista della tollerabilità, potremmo dire che, in senso assoluto, in un paziente con funzionalità renale normale, per un tempo contenuto, anche di 2 gr di proteine per kilogrammo di peso corporeo sono facilmente gestibili. Il concetto si allarga quando ci sono delle problematiche come un quadro ipertensivo, diabete, obesità complicata che presentano un interessamento renale da un punto di vista di dinamica o di emodinamica. Un carico così importante di azoto e proteine può determinare decadimento della funzione renale.
Questo approccio dietetico aiuta a perdere liquidi e viene utilizzato anche come approccio “rapido” per rimettersi in forma. Ci può spiegare come funziona e se i reni c’entrano?
Nell’ambito della dieta chetogenica, la funzione renale è fondamentale per ciò che riguarda l’equilibrio idro-elettrolitico. I corpi chetonici vengono smaltiti prevalentemente attraverso le urine e quindi tramite la funzione renale. Poiché legano con i vari elettroliti ed aumenta la perdita di liquidi, le diete chetogeniche sono considerate anche “diete diuretiche”, per la cosiddetta funzione tubulare che porta ad aumentare escrezione di elettroliti e liquidi.
Come si è avvicinato all’approccio della dieta chetogenica?
Mi sono avvicinato alla Dieta Chetogenica 15 anni fa, in via del tutto personale perché dovevo perdere peso. Avvertivo una mancanza di respiro ed un problema di apnea durante l’attività fisica, e quindi ho ritenuto di approfondire e di leggere della letteratura scientifica. Mi è capitato uno scritto sulle diete VLCD e, prima di somministrare la dieta ai pazienti, l’ho eseguita io stesso per circa un mese e mezzo e ho notato appunto come si potesse perdere peso senza sentire fame e con grande soddisfazione. Ho iniziato a perdere 1,5/2 kili a settimana.
Non sempre i medici si mettono in gioco in prima persona…
Mi resi conto che i 79 kili erano un peso all’inizio accettabile ma poi “non gestibile” dal punto di vista della qualità della vita. Quei 20 kili persi mi fanno stare meglio, ancora a distanza di anni, e questo è anche merito della dieta chetogenica”.