DIABETE: conoscere la patologia per poter applicare il trattamento più adeguato

 

Scopriamo di più insieme alla Dott.ssa Adriana Carotenuto, Biologa Nutrizionista, Dottore in Scienze della Nutrizione Umana, con ampia esperienza nel settore.

Innanzitutto, è fondamentale chiarire la differenza tra diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2.

 

Il Diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario attacca e distrugge le cellule beta del pancreas, responsabili della produzione di insulina. Questo porta a una mancanza totale di insulina.

Questo tipo di Diabete si manifesta tipicamente in età giovanile, ma può comparire a qualsiasi età.

 

 

Il Diabete di tipo 2 invece è una patologia caratterizzata da insulino-resistenza e a una ridotta capacità del pancreas di produrre insulina in quantità sufficiente in risposta ai livelli di zucchero nel sangue. Questa condizione porta a livelli elevati di glucosio nel sangue, aumentando il rischio di complicanze cardiovascolari, nefropatie e neuropatie. La causa è spesso legata a fattori di stile di vita, come obesità e sedentarietà, e a una predisposizione genetica. È più comune negli adulti, anche se sta aumentando anche tra i giovani.

 

Il trattamento per queste due patologie è molto diverso.

 

Il Diabete di tipo 1 richiede, insulina esogena per sopravvivere, poiché il corpo non produce più insulina. Il trattamento include iniezioni o l’uso di un microinfusore, insieme a un monitoraggio frequente della glicemia, mentre per quello di tipo 2 il trattamento può includere modifiche allo stile di vita (dieta e esercizio fisico), farmaci orali, e solo in alcuni casi, insulina. Tuttavia, molti pazienti possono migliorare la loro condizione con cambiamenti nella dieta e nell’attività fisica.

 

Negli ultimi anni, la dieta chetogenica normoproteica, come quella proposta dal Metodo Kalibra®, è stata studiata come un approccio nutrizionale potenzialmente efficace per migliorare il controllo glicemico nei pazienti con Diabete tipo 2.

 

La dieta chetogenica, in particolare quella di tipo VLCKD, è un regime alimentare a basso contenuto di carboidrati e grassi, moderato in proteine. Essa induce uno stato di chetosi, in cui il corpo utilizza i grassi come fonte principale di energia al posto dei carboidrati. Questo cambio metabolico riduce la disponibilità di glucosio nel sangue, e quindi riduce la necessità di insulina per regolare la glicemia.

 

La dieta chetogenica può offrire diversi benefici per le persone con diabete di tipo 2, grazie al suo effetto sul metabolismo dei carboidrati e sui livelli di glucosio nel sangue.

 

Ecco alcuni dei principali vantaggi:

 

  1. Riduzione della glicemia: Poiché la dieta chetogenica riduce l’assunzione di carboidrati, i livelli di glucosio nel sangue tendono a diminuire. Questo è particolarmente utile per chi ha il diabete di tipo 2, poiché aiuta a ridurre i picchi glicemici e favorisce una glicemia più stabile.
  2. Riduzione della resistenza all’insulina: La dieta chetogenica può migliorare la sensibilità all’insulina, il che significa che il corpo utilizza l’insulina in modo più efficace. Questo è un vantaggio per chi soffre di insulino-resistenza, un fattore chiave nel diabete di tipo 2.
  3. Perdita di peso: Molte persone con diabete di tipo 2 beneficiano della perdita di peso, che può ridurre la resistenza all’insulina e migliorare la gestione della malattia. La dieta chetogenica di tipo VLCKD, grazie al basso contenuto di grassi e al basso apporto di carboidrati, tende a ridurre l’appetito, facilitando la perdita di peso.
  4. Riduzione dei fattori di rischio cardiovascolare: La dieta chetogenica può portare a una riduzione dei trigliceridi e a un miglioramento del profilo del colesterolo HDL (il cosiddetto colesterolo “buono”), riducendo il rischio di complicanze cardiovascolari, che sono spesso elevate nelle persone con diabete di tipo 2.
  5. Miglioramento del controllo glicemico a lungo termine: molti studi mostrano che la dieta chetogenica può essere efficace nel ridurre l’emoglobina glicata (HbA1c), un indicatore di controllo glicemico a lungo termine. Un miglioramento di questo parametro può ridurre il rischio di complicanze diabetiche nel tempo.

 

Nonostante i benefici, è importante ricordare che la dieta chetogenica deve essere seguita con attenzione da persone con diabete di tipo 2, e sotto supervisione medica.