Cambiare abitudini per cambiare vita: è davvero possibile?

Non c’è nulla di più duro a morire di un’abitudine. Secondo uno studio della Duke University, ben il 45% del nostro comportamento quotidiano è frutto di un’abitudine. Molte persone vi si rifugiano e vi indugiano, con la scusa che non si può cambiare.

In realtà, anche le abitudini più radicate si possono modificare. Certo, ciò richiede sforzi, probabilmente se oggi si fa un piccolo passo avanti, domani se ne faranno due indietro, verrà voglia di gettare tutto all’aria e di non cambiare proprio un bel niente.

Secondo un altro studio pubblicato sull’“European Journal of Social Psychology”, per cambiare un’abitudine ci vogliono in media 2 mesi. Nei casi più “ostinati”, secondo gli studi condotti, si può arrivare anche a 6-7 mesi. Quello che hanno messo in evidenza i ricercatori di questo studio è il fatto che le abitudini si formano a prescindere dagli errori e dai passi indietro che si commettono durante questo periodo. Quindi che si sbagli o no, la nuova abitudine prima o poi soppianterà la vecchia, se ci si impegna.

Anche nella relazione con il cibo si possono formare nuove abitudini, specialmente se queste mettono in pericolo la felicità e il benessere personale. Le ricerche dicono che, quando si mangia per nervosismo, rabbia o in preda a sentimenti negativi, le persone non si sentono affatto meglio, né tanto meno sazie. In questi casi, spesso si mangia per cercare conforto o per non dover gestire un’emozione o una situazione spinosa che può creare ansia, stress e anche dolore.

Abbiamo chiesto alla Dott.ssa Adriana Carotenuto, Biologa Nutrizionista, Dottore in Scienze della Nutrizione Umana, con ampia esperienza nel settore, di spiegarci nel dettaglio che cos’è la fame nervosa.

“Arrivano tanti pazienti in studio e mi dicono che soffrono di fame nervosa… La fame nervosa è un disturbo alimentare in cui incontrollatamente si assume cibo in maniera eccessiva, in modo frequente e ripetuto per alleviare lo stress o altri sentimenti negativi. Questo disturbo può presentarsi quando, per affrontarli, come prima cosa viene ricercato il cibo, e non si tratta di qualcosa che accade solo occasionalmente.

Quando si è vittima della fame nervosa, si cerca un metodo per rilassarsi e distendersi. Ma ci sono tanti modi più sani di mangiare senza fame, che aiutano in egual modo a rilassare il nostro organismo. Il corpo, infatti, risente maggiormente dello stress e della fame da stress.

Chi soffre di stress cronico tende ad ammalarsi di più a causa delle difese immunitarie più basse e inizia ad avere capelli bianchi in età più precoce. Inoltre, quando si soffre di stress cronico, il corpo tende ad accumulare peso nella zona della pancia. L’impatto dello stress sul corpo rende particolarmente necessario trovare modi sani di confortarsi, anziché danneggiarsi con la fame nervosa”.

E allora Dott.ssa, cosa possiamo fare per fronteggiarla?

“Una delle tecniche per riuscire a controllare questa fame nervosa è eseguire, sotto stretto controllo nutrizionale, una dieta chetogenica normoproteica, come quella del Metodo Kalibra®. Infatti, con questa dieta, il nostro corpo produrrà i corpi chetonici che hanno un effetto anoressizzante ed euforizzante, quindi non ci faranno avere fame”.

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