Il Natale si avvicina, e con esso, anche le cene natalizie, gli aperitivi con gli amici, i pranzi di auguri con i colleghi, e tutte le occasioni in cui trattenersi diventa un’impresa “epica”, ed inizia il periodo dell’anno in cui la preoccupazione per il proprio peso diventa seconda soltanto a quella di trovare i regali in tempo.
E allora, come sopravvivere a party e cenoni? Qual è la strategia migliore da adottare per “limitare gli effetti collaterali”?
Lo abbiamo chiesto alla Dott.ssa Adriana Carotenuto, Biologa Nutrizionista, Dottore in Scienze della Nutrizione Umana.
Lasciarsi andare agli stravizi, proseguire la dieta, digiunare… Dott.ssa, come dobbiamo comportarci nel periodo più temuto dell’anno?
No al digiuno, né prima e né dopo i pranzi o le cene delle feste, nemmeno se siamo a dieta.
Spesso le persone pensano che, visto che arrivano Natale e Capodanno, possono fare un digiuno casalingo e così concedersi le calorie risparmiate concentrandole tutte in questi pasti.
Ma non funziona così, per due motivi: uno di tipo ormonale e l’altro legato al senso di sazietà. Digiunando, infatti, si arriva al pasto con maggiore fame e con più difficoltà a trattenersi e a fare scelte oculate. Si mangia di più e senza criterio. E così il digiuno ha una sorta di effetto boomerang. Inoltre, a livello ormonale il corpo dopo un digiuno si regola di conseguenza: capisce che può andare incontro ad un periodo di ristrettezze e quindi consuma meno quello che mangia, innescando un circolo vizioso.
Sicuramente è importante fare una sorta di piano preventivo di quello che si intende mangiare nei pasti delle feste. Per esempio, se una persona già abitualmente mangia il pane può decidere di evitarlo e concedersi il primo, che è già una fonte di carboidrati.
In generale suggerisco di limitare gli alimenti che consumiamo abitualmente per potersi permettere più serenamente i cibi caratteristici delle feste.
Qualche consiglio per i pasti precedenti e successivi al Natale e al Capodanno?
Assodato che il digiuno è del tutto controproducente, possiamo concentrarci sulla sazietà con un ridotto apporto calorico, privilegiando verdure e proteine magre come carni bianche, pesce o uova. Inoltre, ricordiamoci di idratarci bene, anche con bevande calde come tisane o infusi, che favoriscono la sazietà senza calorie e tamponano le possibili carenze di questi pasti. Nei pranzi delle feste, infatti, spesso si tende a bere vino o bibite, dimenticandosi l’acqua. E così, anche questo comportamento, aumenta il rischio di ritenzione idrica, già elevato per l’alta presenza di sodio di molti cibi”.
Quindi se anche uno si sentisse pieno dopo i pranzi del Natale è bene che eviti di digiunare?
Esatto. E poi non pesiamoci, perché spesso quel chilo accumulato non è grasso ma ritenzione idrica. Per aumentare di un chilo di grasso sono necessarie settemila calorie in più rispetto al nostro dispendio energetico. È davvero difficile assumerle in un paio di pasti delle feste. Piuttosto che digiunare, se comunque ci sentiamo pieni, facciamo una camminata o una corsetta in più. E attenzione agli avanzi: gli sgarri devono restare tali solo per i pranzi canonici.